I.S.I. Chair - Sedia

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I.S.I. Chair

Sedia impilabile

Luigi Baroli, 2015

I.S.I. Chair è una sedia impilabile con scocca in nylon caratterizzata da una texture particolare. Le gambe sono in tubolare d’acciaio verniciato in tinta con la seduta, nei colori bianco o nero.

Nella sedia I.S.I. il design leggero, familiare, ricco di citazioni colte e amarcord generazionali si unisce a una tecnologia sofisticata per un risultato sorprendentemente semplice. Versatilità, leggerezza e un comfort inaspettato definiscono questa famiglia di sedute, ideate per ambienti domestici, ufficio e contract. Un progetto calibrato e mai artificioso, dove la creatività è una presenza misurata e autentica.

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Contenuto tecnico

I.S.I chair LQ

Sedia impilabile con scocca traforata in nylon stampato ad iniezione, disponibile nei colori indicati, caratterizzata da una texture a rilievo.
Gambe in tubolare di acciaio verniciato nello stesso colore della scocca.

Sedia impilabile LB102

Lunghezza: 47 cm
Profondità: 51 cm
Altezza: 74 cm
Altezza seduta: 43 cm
Profondità seduta: 40 cm

Dimensioni_I.S.I.Chair_LB102

Finiture e rivestimenti

Materiale plastico

Designer

Luigi Baroli

Nasce a Corbetta, in provincia di Milano.

Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano, si occupa di architettura, arredamento,  importanti allestimenti, comunicazione e design del gioiello. Ha curato l'immagine coordinata, dall’elaborazione del logo fino alla progettazione dei negozi, di un brand di abbigliamento. Progetta per diverse aziende mobili, maniglie e lampade, accomunati da un'attenta ricerca tecnologica e da un'immagine discreta e coerente. Nel 1994 gli viene assegnato il Compasso d’Oro per il progetto della parete Cartoons (ad oggi parte della collezione permanente al MoMa di New York e di altri prestigiosi musei) realizzata da Baleri Italia, azienda con la quale ha collaborato dal 1988 al 2004 curando la direzione artistica dello showroom di Milano e gli allestimenti della collezione in Italia e all'estero.

La sua persona trova fedele rappresentazione nelle parole di Leone Belotti che scrive: «Luigi Baroli non è l'archistar guru e non è il designer mainstream, piuttosto è quel tipo di architetto di corte, maestro di cerimonia, gran ciambellano che si dedica a un marchio o a un'impresa e sovrintende a tutto l'universo azienda come un moderno Richelieu o un Mazzarino, stando dietro le quinte ma controllando tutto, e di fatto governando il regno per il Re Sole di turno, che incarna e rappresenta l'immagine del potere, mentre il cardinale ne è la sostanza. […] Con Luigi Baroli si ha l'occasione di parlare di quello che accade dietro le quinte, di come si crea realmente una mitologia di marca».

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